La prima edizione del premio si è tenuta nel 2018. I testi pervenuti alla giuria sono stati 122: 100 in lingua italiana, 22 in lingua inglese. La serata di premiazione, presentata da Corrado Radovan Spanger, fondatore del Premio, si è svolta a Palazzo Reale, dove hanno presenziato il vincitore in lingua italiana, Sergio Casesi, col suo testo Zeus in Texas, il vincitore in lingua inglese, Mark Erson, con il suo Marc in Venice, nonché gli autori delle menzioni speciali Ana Fernandez Valbuena (Gazali per l’emiro), Lisa Capaccioli (Le probabilità dell’asterisco (*)), Gianni Clementi (Gino, lunedì riposo). Oltre che dal numeroso pubblico, la premiazione è stata arricchita dalla lettura di alcuni brani di Zeus in Texas a opera di Ferdinando Bruni.
Nel 2019 invece vi è stata la seconda edizione del Premio. I testi pervenuti sono stati 689, di cui 540 in lingua inglese e 149 in lingua italiana, un numero quasi sei volte maggiore rispetto a quello del 2018. La premiazione si è svolta presso la sala delle conferenze stampa del Piccolo Teatro di Milano, in via Rovello, ed è stata caratterizzata da interventi riguardanti il teatro e i diritti civili, due tematiche che costituiscono l’anima e l’impegno del Premio Carlo Annoni. Oltre ad alcune proiezioni video di tema teatrale, sono infatti intervenute personalità importanti, rappresentanti del contesto teatrale milanese e dell’attenzione rivolta all’argomento sui diritti civili: Yuri Guaiana (Associazione Radicale Certi Diritti), Marina Gualandi (Teatro Filodrammatici di Milano), Giovanni Soresi (Piccolo Teatro). I vincitori dell’edizione 2019 sono stati Laura Fossa, con il suo testo Shalom, Bixby Elliot con il testo in lingua inglese Lincoln was faggot, infine le menzioni speciali conferite a Fortunato Calvino (Pelle di seta), Federica Cucco (Orlando), Mark Erson (The unfinished genius), Joe Gulla (Sleeping with the fish).
La terza edizione del premio Carlo Annoni si è svolta nel 2020. Nonostante la situazione mondiale così difficile, i testi hanno visto un ulteriore aumento: ne sono arrivati 759, 70 in più rispetto al 2019, di cui 601 in lingua inglese e 158 in lingua italiana. La premiazione, presentata, come quelle precedenti, da Corrado Radovan Spanger, si è tenuta al Piccolo Teatro Grassi di Milano, come l’anno precedente, ma nel chiostro Nina Vinchi. A confermare l’impegno del Premio sull’argomento, diversi sono stati gli interventi riguardanti i diritti civili, tra cui quelli di Yuri Guaiana, Daniele Nahum (Parlamento Europeo), Pietro Vito Spina (Milano Pride), nonché il fatto che fossero presenti l’assessore alle politiche sociali e ai diritti civili Gabriele Rabaiotti e la presidente della commissione pari opportunità De Marchi Diana Alessandra del comune di Milano. Presenti anche Giovanni Soresi, Mario Cervio Gualersi (Festival Lecite/Visioni) e Andrea Ferrari (Festival Mix).
Ad arricchire il momento, vi sono state le letture teatrali di Ferdinando Bruni, Renato Sarti, Fabrizio Caleffi e Dorothy Barresi dei testi vincitori: La resistenza negata di Fortunato Calvino, Pochos di Benedetto Sicca, Calascibetta44 di Antonio Lovascio (Menzione speciale), Aspettando Manon di Alberto Milazzo York (Menzione speciale), La peste di Sergio Casesi (Menzione speciale corti). Il testo vincitore in lingua inglese è stato Get happy di Joseph Aldous, le menzioni speciali per i testi inglesi sono state conferite a Gus Gowland e Melissa Li (Menzioni speciali musical).
Per ulteriori informazioni, visita la sezione del sito dedicata ai vincitori del Premio Carlo Annoni.